lunedì 30 aprile 2007

lettera aperta al ministro GIOVANNA MELANDRI

dal sito degli ULTRAS TITO CUCCHIARONI '69 ( www.ultrastito.it )

lettera aperta al ministro GIOVANNA MELANDRI

Chi le scrive sono gli Ultras Tito Cucchiaroni, uno dei gruppi ultras più antichi d'Italia. Siamo infatti nati nel 1969 e allora c'erano i nostri padri a mandare avanti le cose come noi stessi facciamo oggi. Crediamo sia importante che lei, come ministro delle politiche giovanili, sappia qualcosa di più di questa entità astratta denominata "Gruppo Ultras", che ha invece radici sociali, modi di agire, etiche di comportamento ben precise.
Il gruppo Ultras, parliamo del nostro ma sappiamo per conoscenza diretta che lo stesso vale per altre centinaia di realtà italiane, aggrega decine, centinaia e migliaia di giovani. Badi bene, non parliamo unicamente dello spazio domenicale dedicato alla partita di calcio; parliamo anche e soprattutto dei restanti giorni della settimana, quando la sede del gruppo è occasione di incontro per persone con diverse radici, diverse professioni ed esperienze di vita, diversa estrazione sociale. Ci si incontra, si interagisce, nascono amicizie, amori, rapporti di lavoro. Spesso e volentieri all'interno della città il gruppo e la sua sede si sostituiscono a quello che pochi lustri or sono erano le sedi di partito e le parrocchie. Un luogo dove stare insieme al di là di qualsiasi etichetta la vita e le sue logiche cerchino di appiccicarti. A ben vedere il fatto di tifare per una stessa squadra, la Sampdoria nel nostro caso, è importante soprattutto per far si che persone che mai si sarebbero potute incontrare abbiano invece occasione di conoscersi.
All'interno del gruppo tante persone trovano riscatto da una vita avara di soddisfazioni, o esprimono talenti e capacità che altrove non sono apprezzate o richieste. Ognuno ha una mansione e ognuno e a suo modo indispensabile agli altri e al contesto generale. Questo ne fa molto spesso una ragione di vita, positiva, aggiungiamo noi.
C'è poi un qualcosa in più, ossia il fatto che di generazione in generazione si cerca di tramandare un'etica di comportamento che ci possa contraddistinguere, allo stadio ma anche nella vita, basata sulla lealtà, sul rispetto e sul totale diniego a piegarsi alle imposizioni. Questo mix di valori fondanti della nostra cultura ci ha portato negli anni a eccessi propri di chi con totale dedizione si dedica ad una causa sbagliando molto, a volte molto pesantemente, e subendo, questo va detto chiaro, le conseguenze delle nostre azioni, dei nostri eccessi. Pochi sono quelli che tra noi non hanno pagato salatamente, siano essi stati in seguito riconosciuti colpevoli o innocenti.
Con la legge di cui lei è co-firmataria si introducono criteri ulteriormente repressivi verso chi si macchia di reati "da stadio". Si introducono e inaspriscono criteri totalmente liberticidi e anticostituzionali quali la diffida preventiva (un abominio per uno stato di diritto) e la flagranza differita (idem come sopra). Questo per dare in pasto all'opinione pubblica un cosiddetto giro di vite a fronte di un fatto tragico e inaccettabile come la morte di un uomo in occasione di una partita di calcio. Il guaio grosso è che oltre quanto sopra, che già di per se sarebbe materia per un lungo seminario, ma nello specifico del quale non vogliamo nè possiamo entrare, dando per assunto che le leggi ci sono e vanno rispettate (chi non lo fa va consapevolmente incontro a pene e sanzioni), la legge di cui lei è co-firmataria introduce tutta una serie di burocrazie e balletti di richieste per portare al loro interno ciò che ha reso gli stadi italiani i più colorati, invidiati e copiati di tutto il mondo. Striscioni. bandiere, tamburi e coreografie. Noi e le centinaia di ragazzi che in noi ci riconoscono ci siamo dovuti chiedere: ma questo cosa c'entra con il problema della violenza negli stadi? E ancora, qualcuno crede davvero che non facendo entrare il materiale dei gruppi organizzati ci sia un contributo nel riportare le famiglie allo stadio, o nel combattere la violenza? E infine... c'è forse una volontà ben precisa nel colpire direttamente i gruppi organizzati ben sapendo che minandoli alle fondamenta delle loro attività (cori, coreografie, trasferte) faranno tripla fatica a restare in vita?
Qualche risposta a questi quesiti noi ce la saremmo anche data ma avremmo piacere, come tifosi e come cittadini italiani di avere queste semplici risposte direttamente e pubblicamente da lei.

In fede,

ULTRAS TITO CUCCHIARONI SAMPDORIA 1969

Siena - Sampdora

era il primo di Aprile quando la mattina presto i Gyros Fans si ritrovavano alla vigilia di un'altra trasferta, con la gioia nel cuore e i postumi del solito sabato sera...tutti e 4 verso Verona, classica tappa al mediterraneo e poi Bentegodi.
Quella volta siamo rimasti fuori, a differenza di altri non abbiamo accettato i freschi decreti, e senza striscioni, gli Ultras Tito, non accettato il ricatto.
E' passato un mese, sono state fatte riflessioni e valutazioni, i ragazzi non possono stare senza di noi, in tante canzoni abbiamo promesso fedeltà, e adesso è il momento di dimostrarlo; così gli striscioni restano in sede a Genova, e si parte verso Siena solo con la voce e i colori sulla maglietta(e anche il solito postumo di sabato, ma bisogna sempre ripeterlo?).
Così intorno alle 11 inizia la trasferta degli Ultras a Siena. Quella dei GyrosFans inizia un pò prima, alle 7 mi sveglio, in ritardo sulla tabella di marcia, e nel giro di poco sfreccio verso casa di Dave, da lì con la sua macchina ci avviamo verso Genova, raggiungiamo la sede e con loro andiamo verso il pulman.
Il viaggio di andata scorre abbastanza rapido, iniziamo a carburare nel giro di poco, e già la birra è finita, intacchiamo il boccione di cuba ch in cuor suo, già sa che a Siena non ci arriva. Tra cori, robuste sorsate e una strana nebbia che satura l'ossigeno del pulman arriviamo nella ridente cittadina toscana, ci raduniamo con chi ha raggiunto lo stadio con mezzi propri, e piano piano si entra nell'ordine delle idee, che si entrerà allo stadio...sono molto emozionato, è da un mese che non si va alla partita e da ancora più tempo che non si entra nello stadio...Là fuori una ridicola polemica su di una maglietta degli Ultras contro il decreto per un attimo accende gli animi, ma la situazione è talmente ridicola che nemmeno il signor Digos può difenderla e la magliette entrano. Mi ero dimenticato di quanto scale bisogna scendere per arrivare nel settore.
Inizia la partita e tutti a petto nudi si canta finchè ce n'è, un pò di collasso nel secondo tempo, ma l'atmosfera è quella giusta, siamo rimasti in pochi a crederci ma è bello rivivere questi momenti. Il ritorno è come sempre un pò più tranquillo del primo ma attenti a non addormentarsi, perchè SCIAFFF le mani volano aperte e pesanti sulle guance. Musica e sorrisi, anche dovuti alla vittoria accompagnano comunque il lungo ritorno a Genova, poi via verso Milano, verso casa, per il meritato collasso.
Ne è davvero valsa, come sempre, la pena...sempre con te..Doria...

(cammeo è stato il picnic di Davide...i panini al bacio e la birretta fresca al punto giusto, per non parlare del cuba poi...).



domenica 1 aprile 2007

Verona

1 aprile 2007

Chievo Verona - Sampdoria

Ma guarda quei ragazzi che fan cose da pazzi.... Alla fine è un po' per tutti noi... Chi è che si sveglierebbe presto la domenica per farsi qualche ora di pullman o macchina per rimanere nel parcheggio di un settore ospiti dopo aver anche comprato il biglietto? Chi è che verrebbe a sapere dell'eurogol di Quagliarella dalla radio di una macchina, stando a qualche decina di metri da quelli spalti che potrebbero essere ricoperti dei colori più belli del mondo? Quelli stessi che nel bene e nel male ci sono, magari non sempre sempre fisicamente ma di sicuro col cuore e soprattutto con la mente. Quelli stessi che nel momento giusto innondano di blucerchiato i gradoni degli stadi da Udine a Palermo, da Cagliari ad Ascoli. Gli stessi che quando però bisogna incazzarsi si incazzano, che quando bisogna alzare la testa la alzano, e che quando non bisogna esserci non ci sono.
Gli unici intelligneti.....












Grazie Ultras!